Anche se non è una “prima”, l’emozione è sempre grande! Ci riferiamo alla replica dello spettacolo “Io guardo spesso il cielo. Nuclei leggeri di vita e di teatro” che si terrà il 18 marzo nel nostro teatro, con la regia dell’instancabile e bravissima Elisa Menon.

La prima rappresentazione era andata in scena a luglio, nell’ambito del progetto di Teatro sociale “Per un Teatro vulnerabile/L’umano volto” organizzato a Gradisca dall’associazione culturale Fierascena con il sostegno dell’amministrazione comunale. Il teatro come strumento di indagine e conoscenza del presente, di ciò che accade nel mondo attorno a noi e di conseguenza in noi, e viceversa.

A questo importante progetto hanno aderito anche un gruppo di ospiti della nostra Casa Albergo che ha dimostrato molto entusiasmo nel mettersi in gioco su movimenti e ruoli anche molto diversi da quelli espressi nella quotidianità.

Il palcoscenico come occasione di dialogo, di crescita, di integrazione. E forse anche di riscatto per quattro fasce “vulnerabili” della società contemporanea: gli immigrati, gli anziani, i carcerati e i diversamente abili: sono stati loro i protagonisti di questo festival che speriamo venga riproposto anche quest’anno, perché raccontare il tema della vulnerabilità umana aiuta a comprenderne il valore, la potenzialità, la necessità: è proprio l’essere vulnerabile infatti che apre la strada all’incontro con l’altro, e per incontraci dobbiamo abbassare le difese, fidarci, esporci al rischio della ferita.

Intanto ringraziamo i nostri ospiti e attori: Rita, Anna, Emilia, Lucia, , Loredana, Antonietta, Maria Pia e Giancarlo, alla loro prima esperienza teatrale. A suo tempo, Il Piccolo e Voce Isontina hanno pubblicato degli articoli sull’iniziativa. Ne rubiamo un passaggio che ci è particolarmente piaciuto:

“… uno spettacolo leggero, in punta di piedi, delicato, un ricamo di racconti personali e di immagini sussurrate…”.