Osiride aveva due sorelle, Armida e Aristea. Nomi particolari, derivati dalle commedie di Torquato Tasso, tanto caro a mamma Noemi. E il Tasso amava riflettere all’ombra di una grande quercia. Anche in Germania c’era una grande quercia, Dicke Eiche, celebre perché rappresentò un luogo di rifugio e di riflessione anche per un altro grande della letteratura, Goethe. Questa quercia si trovava al centro di un bosco di faggi, che tradotto in lingua tedesca è Buchenwald, da qui il nome del famigerato lager, ed era un simbolo così importante che i nazisti, quando fecero costruire dai deportati il campo di Buchenwald, decisero di non abbatterla, come invece fecero con il bosco di faggi: per un attimo, la crudeltà umana cedette il passo alla bellezza della vita e dell’arte. 
Purtroppo la quercia venne distrutta da un bombardamento nel 1944.